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La Storia

Secondo le fonti storiche l’attuale territorio di Cengio fu abitato in epoca preistorica dai Varagini, una locale tribù dei Liguri, che solamente nel 163 a.C. verranno sottomessi, senza non poche difficoltà, dall’Impero romano. Il borgo medievale, citato con l’antico toponimo di Cinglum o Cinglo, fu assoggettato al vescovo di Savona Bernardo con diploma imperiale di Ottone I di Sassonia – datato all’8 settembre 967 – e confermato nel 999 da Ottone III al vescovo savonese Giovanni I.

Compreso nella Marca degli Aleramici dal X secolo e possesso di Bonifacio del Vasto (quest’ultimo cederà il borgo di Cinglo alla canonica dell’abbazia di Ferrania nel 1097), i feudi principali di Cengio e Rocchetta Cengio passeranno nel 1142 nelle mani di Ugo del Vasto, marchese di Clavesana e poi del fratello Anselmo di Ceva. È in questo frangente storico che verranno edificati il castello di Cengio Alto e la torre saracena di Rocchetta Cengio, entrambi distrutti nei secoli successivi.

Nel 1268 il territorio feudale (comprensivo anche dei centri maggiori come Millesimo e Saliceto) entrò nelle proprietà del marchese Corrado Del Carretto che l’anno successivo si mise sotto la protezione della Repubblica Astese. Negli anni successivi fu sempre assoggettato al vassallaggio della famiglia carrettesca, ma nelle proprietà del Marchesato del Monferrato e della Signoria Viscontea.

Nel corso delle guerre franco-spagnole del Seicento Cengio acquisì un importante ruolo strategico: se i Franco-piemontesi fossero riusciti a impadronirsene, avrebbero potuto utilizzare Cengio come base da cui minacciare di interrompere il collegamento fra Milano e Madrid lungo la valle della Bormida di Spigno. Dal 1638 gli Spagnoli finanziarono la costruzione di fortificazioni moderne a Cengio tramite l’imposizione di dazi nel Finalese. Nel 1648 gli scontri bellici portarono alla devastazione del paese e alla distruzione del castello. Nel 1659 i territori tra Cengio e Millesimo verranno ceduti dalla Spagna al Ducato di Savoia e dal 18 novembre del 1738, a seguito della Pace di Vienna, annesso al Regno di Sardegna.

Sul finire del XVIII secolo subì la sorte di altri borghi e località della val Bormida partecipando agli scontri napoleonici del 1796.

Con la dominazione francese il territorio di Cengio rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Tanaro, con capoluogo Asti, all’interno della Repubblica Subalpina. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, inizialmente compreso nella III Divisione di Cuneo e sotto la provincia di Mondovì; dal 1819 Cengio fu amministrato dalla sabauda provincia di Genova nella VII Divisione di Genova.

Inglobato nel Regno d’Italia dal 1861, dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel II mandamento di Millesimo del circondario di Savona facente parte della provincia di Genova; nel 1927 anche il territorio comunale cengese passò sotto la neo costituita provincia di Savona.

Subisce gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale nel 1928 quando le fu unito il soppresso comune di Rocchetta Cengio e, nello stesso anno, con la cessione di alcune zone in favore del comune di Millesimo.

Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Alta Val Bormida.

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